Big data e internet delle informazioni

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Social network: La potenza dell'algoritmo

La crescita del settore dei Big data è andata di pari passo con lo sviluppo e l’ascesa del web 2.0 e dei social network e dei suoi algoritmi.

L'informazione è cresciuta più velocemente della cultura. In questo senso la propaganda ha più chance di prima, ma nulla da dire.
Georges Brassens, Le strade che non portano a Roma, 2008

Imedia sociali quali Instagram, Twitter, Facebook e TikTok, solo per citare i principali, sono diventati arene in cui ognuno di noi interagisce nell’arco della giornata, sono le agorà virtuali dove prendono vita i commenti dei consumatori. Solo in Italia si stima che gli utenti siano 35 milioni, circa il 59% della popolazione. Le aziende negli ultimi anni hanno compreso il grande potenziale di questi strumenti, utili per comprendere ma anche influenzare le scelte degli utenti/consumatori al loro interno.

I social network, tramite i loro algoritmi che sfruttano un grande quantità di dati, sono in grado di profilare alla perfezione i propri utenti, grazie alle informazioni che essi forniscono spontaneamente all’interno di essi. Dopodiché il media sociale potrà vendere i dati raccolti a organizzazioni alla ricerca di profitto i fruitori più in target con le loro pubblicità.

Cos’è un algoritmo? In informatica un algoritmo è la specificazione di una sequenza finita di operazioni che consente di risolvere tutti i quesiti di una stessa classe o di calcolare il risultato di un’espressione matematica. In pratica, è una sequenza di istruzioniper risolvere un problema o raggiungere un determinato obiettivo. Semplificando, se guardo determinati contenuti, li commento o metto mi piace, l’algoritmo mi proporrà contenuti simili.

Come funziona l’algoritmo di Facebook? L’algoritmo di Facebook si struttura in 4 fasi. Nella prima fase, cioè l'inventory, il procedimento di calcolo raccoglie tutti i contenuti pubblicati dai tuoi amici e dalle pagine che segui, per capire quali tra queste informazioni proporti nel tuo Feed.

Nella seconda fase analizza i segnali del contesto e del contenuto. Nel primo caso viene analizzato il dispositivo con il quale ti stai collegando, il tipo di connessione, ad esempio se sei in wifi oppure in 4g ed il luogo geografico dal quale ti colleghi, quindi in base a queste tre informazioni: dispositivo, tipo di connessione e luogo, Facebook comincia a selezionare alcune notizie piuttosto che altre.

Nel secondo caso, invece, analizza l’andamento dei singoli contenuti, le reazioni che ricevono e il tempo di permanenza su ogni singolo post. Più like, commenti, condivisioni e click riceviamo e naturalmente più sarà promosso il nostro contenuto. Bisogna tenere conto che ogni social ha un suo algoritmo, e che questi possono variare nel tempo in modo da essere più adatti possibile ad un contesto che evolve di continuo come quello delle dinamiche sociali e tecnologiche. Raccolte tutte queste informazioni, l’algoritmo predice quali saranno i contenuti che potrebbero essere più interessanti per l’utente.

Come ultima fase, l’algoritmo rilascia un punteggio di qualità per i contenuti in base all’analisi dei segnali di contesto e di contenuto. Chiaramente i contenuti che hanno uno score più alto, vengono presentati all’interno della nostra news feed.

Gli algoritmi propongono all’utente contenuti che vengono visualizzati in modo passivo, infatti una volta che il social ti profila come un tipo di consumatore, con specifici interessi, è difficile avere una varietà di contenuti che non sono ritenuti in target, si sarà invece sottoposti a una dieta mediatica martellante.